Gruppo Simpatiche canaglie

L’ILLUSIONE DELLA LIBERTA’

Il nostro carro quest’anno vuole rappresentare una delle sensazioni più belle, la libertà, pura e genuina, come l’abbiamo provata da bambini e come pian piano ci sta scivolando dalle mani come minuscoli granelli di sabbia. Il nostro grande protagonista è un mostro travestito da uno dei più grandi ed esemplari monumenti: la Statua della Libertà. Ma perché proprio un mostro? La libertà è così bella, così fresca, tanto intangibile da essere facile da smarrire e non trovare più. A volte è talmente sottile e trasparente che ci sembra di averla in mano, stretta in un pugno serrato, ma in realtà è soltanto un’illusione che ci pervade e non ci lascia più. A tal proposito la nostra statua prende nota di tutto, nel suo grande e grosso libro dove è racchiusa tutta la storia della libertà umana. Per anni, millenni oseremo dire, il nostro mostro ha cercato di distorcere la realtà agli esseri umani, facendo credere nella libertà solo ad una parte di essi, mentre ad altri veniva tolta dai loro stessi simili, come durante la scoperta dell’America, o come quando esisteva la schiavitù, o, ancora più recentemente, come le donne in Iraq e in Afghanistan. Quello che tutti non sanno è che il nostro mostro è preoccupato perché non riesce più a scrivere come una volta, gli umani stanno prendendo il suo posto, sbarazzandosi della libertà con le loro stesse mani. Per questo tiene il mondo fra
le gambe, controlla sempre tutto scrupolosamente e ora il pianeta non sta facendo altro che diventare un enorme gabbia. Oltre a rappresentare lo stato della società che alimenta la volontà del nostro mostro, questa gabbia, di cui abbiamo appena parlato, rappresenta anche le connessioni create da Internet che ci intrappolano in un mondo parallelo, in un mondo che non esiste e che ci illude di essere liberi anche se nei fatti non fanno altro che distogliere l’attenzione dalla realtà. Quello che vogliamo rappresentare noi con la parte di Terra ancora intatta è la speranza, perché c’è ancora qualcuno che a quel mondo ci tiene e, nonostante le persone lo stiano sempre di più perdendo di vista, trascurandolo, ci sarà sempre qualcuno pronto a prendersene cura, ma dobbiamo essere in tanti. Il nostro mondo è ancora recuperabile da tutte le avversità che la società sta creando e una in particolare riguarda tutti; il nostro mostro non voleva arrivare a tanto, ma non riesce più a controllarci e con noi nemmeno il cambiamento climatico, la sete di potere, la mania di protagonismo e superiorità. Per cui, la libertà che ricerchiamo assiduamente in realtà ce la stiamo togliendo da soli, fra di noi, senza nemmeno esserne consapevoli, racchiusi in mondi che non esistono e che ci fanno credere di essere felici, ma non appena gli schermi si spengono e le connessioni virtuali si interrompono non rimaniamo altro che con noi stessi. È proprio qui che siamo liberi, ma non ne siamo più abituati e ci sentiamo fuori luogo. Quindi quando abbiamo la possibilità di essere liberi ci sentiamo in gabbia e quando siamo in gabbia ci sembra di essere liberi.